BRUNO CARDINI

Libera_mente

Ridatemi le mie oche

"Ridatemi le mie oche" urlava in piazza rivolto al Comune il povero Peruffo.
Cos'era successo?
Era successo che il Comune aveva espropriato un piccolo appezzamento dove il Peruffo aveva a deposito un po' di rottami e un pollaio di oche e galline. Per gli animali era stata chiamata la società protezione animali che, assieme ai vigili, li aveva ingabbiati e portati via.
Prima di entrare nel merito è bene dire che per molti aspetti il Peruffo era indifendibile, non per il fatto specifico, ma per la sua storia.
Nella prima metà degli anni 80 del 900 lui e suo fratello erano stati condannati per stupro e si erano fatti qualche anno di galera; il fratello poi, ma questo non c'entra con le vicende che narriamo, era stato ucciso dalla figlia, istigata dalla madre,
Il Peruffo quindi aveva un passato quantomeno discutibile.
Credo di averlo conosciuto quando con la Comunità di Emmaus aiutavo gli ex detenuti. Avendo questa esperienza dico che qualunque sia la colpa gli ex deetenuti vanno aiutati perchè sennò vengono cacciati verso la criminalità organizzata; a San Bonifacio c'è un egregio gruppo di auto aiuto da cui si potrebbe prender esempio.
Comunque sia il Comune verso questo poveraccio e sua moglie si mosse con una violenza da lasciare ammirati.

Attorno al piccolo appezzamento era stata costruita una recinzione abusiva. Controllando le piante cresciute sotto alla rete io avevo valutato che era lì da 10-15 anni; non era stata fatta perciò dal Peruffo. Ebbene il Comune prendendo a giustificazione la recinzione abusiva espropriava tutto quello che c'era dentro.
Come se sistemando abusivamente il tetto di casa vostra per l'abuso espropriassero tutto quello che avete in casa compresi i mobili.
Ho visto gli atti (verbali) ma da vecchio funzionario con 40 anni di esperienza nella Pubblica amministrazione vi dico che c'è qualcosa che non va: nell'albo pretorio del comune non sono pubblicati gli atti di esproprio, ma soprattutto, rovistando online non ho trovato il risarcimento per il bene espropriato. Può essere che abbia visto male, può essere che il famoso hackeraggio abbia cancellato certi atti.. ..può darsi tante cose, ma mi piacerebbe sapere.
l'art 834 del Codice Civile  834 dispone che nessuno può essere espropriato se non per causa di pubblico interesse, legalmente dichiarata, e contro il pagamento di una giusta indennità. Il pubblico interesse nel caso in sipecie mi pare quantomeno dubbio e la giusta indennità quale sarebbe?
Come minimo il lotto andrebbe pagato all'ex proprietario al valore di mercato.
Non solo, la roba che c'è dentro (es. furgoncino e oche e galline) andrebbe risarcita al valore della stessa; da ultimo, ma non per ultimo, la Legge impedisce di espropriare un bene che è la fonte prevalente del reddito necessario per vivere.
chi scrive sequestrò per ragioni si sicurezza l'Arena di Verona in piena stagione lirica, posso perciò dire di averee un po' di esperienza.
Esiste il sequestro che lascia la proprietà inalterata, ma che è accompagnato da prescrizioni, ossia al proprierario viene ordinato di attuare degli atti che pongono in sicurezza il bene sequestrato. Il sequestro e le prescrizioni sono sottoposte a doppio parere della Magistratura: del Giudice Indagine Preliminari e del Pubblico ministero che deve avvallare il sequestro.
In presenza di tale strumento qualcuno mi spiega come e perchè si va all'esproprio?
L'esproprio, che deve essere semppre per pubblica utilità e non può essere usato per un inquinamento (dove è idonedo il sequestro) può essere usato nel caso che su un terreno debba passare una strada, nel caso che un immobile debba essere abbattuto per far posto, ad esempio, a una scuola. Ma per quel letamaio della destra Agno qual'era la pubblica utilità?

Chiaramente i "sotuttomì" che amministrano hanno approffittato della debolezza del destinatario del provevdimento con una violenza da lasciare ammirati.

Come è andata a finire? qui viene il bello perchè il Peruffo muore e i beni in corpo al Comune, un costo assolutamente non ammortizzabile. Dalla ragione di Pubblica Utilità di passa al pubblico danno