BRUNO CARDINI

Libera_mente

Guerriglia e controguerriglia

I tedeschi avevano una certa esperienza della guerriglia, in particolare della guerra di popolo che costringeva a tenere in Yugoslavia ben 22 divizioni pari a 200.000 uomini a fronte di 20.000 partigiani. In realtà le forze tedesche non erano solo in funzione antipartigiana, ma dovevano fer fronte a una eventuale invasione alleata.
L'eperienza yugoslava aveva dimostrato che nemmeno con un rapporto di forze di 10 a 1 si riusciva a schiacciare la resistenza; nel giugno 43 Tito era stato accerchiato tra i monti del Montenegro con 15.000 uomini di cui molti feriti; i tedeschi e italiani avevano imepegnato oltre 100.000 uomini, ma Tito era riuscito a sfondare l'accerchiamento nelle gole della Sutjeska portando in salvo 10.000 partigiani.
Lo schema ormai era chiaro: per mantenere il dominio terrorista sulla popolazione i tedeschi dovevano disperdere le loro forze e/o affidarsi agli inaffidabili alelati fascisti. Ma questa dispersione era fatta da tanti presidi singolarmente deboli; se i partigiani riunivano minimamente le forze potevano attaccarli e annientarli singolarmente.
Lo stesso valeva però verso l'altra parte: i partigiani avevano scarsa mobilità e dovevano mantenersi su un territorio, così se i tedeschi riunivano le proprie forze potevano accerchiarli e annientarli. Per riunire le proprie foze dovevano però sguardire o indebolire i presidi che venivano attaccati dai partigiani.
Questo schema non era valido solo in Yugoslavia, ma anche in Italia. 
In Italia non c'er aun Tito, ma Longo non era, strategicamente parlando, da meno. 
Il PCI aveva costruito una rete di collegmenti affidati alle gambe delle staffette che, come disse uno nel dopoguerra, trasmettevano i messaggi con maggiore efficienza delle Poste Italiane. I comunisti delle Brigate Garibaldi non solo erano sempre all'attacco, ma l'attività doveva aumentare ogni volta che una formazione vicina era soggetta ad attacco o a puntate offensive.
Kesselring aveva ben chiaro il quadro e non era uomo che subisse l'iniziativa; così nella primavera del 1944 costruì un nucleo strategico antiguarriglia che doveva essere quella forza aggiuntiva ai presidi locali necessaria per sterminare i partigiani zona per zona.